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Racchetta Padel Artengo: ottimi affari o pessime scelte?

racchetta padel artengo

La racchetta padel Artengo è un prodotto che, solitamente, si può incontrare da Decatlon a prezzi molto bassi e che appaiono molto convenienti.

Infatti, andando a esaminare l’intero catalogo, non si riesce a trovare un solo modello che superi o si avvicini al centinaio di euro.

Per questa ragione possiamo tranquillamente definire il marchio come un primissimo prezzo che vuole offrire ai novizi assoluti uno strumento a basso prezzo.

Ma la domanda a cui vogliamo rispondere oggi è se, questa racchetta Artengo, ha ragione o meno di essere acquistata dal giocatore qualsiasi. Scopriamolo.

La Pala Padel Artengo è Buona?


Partiamo subito col dire che noi di Racchettiamo, generalmente, sconsigliamo le racchette da padel troppo economiche per svariati motivi.

Il primo è sicuramente dettato dalla qualità dei materiali discutibile, la quale non crea solo problemi di natura strutturale ma anche tecnica.

Una racchetta da 20 euro non può essere in fibra di carbonio, materiale standard per la costruzione tubolare, sarebbe troppo costoso.

La cosa più probabile è che vengano usati dei materiali surrogati di scarsissima qualità, i quali non sono in grado di conferire alla racchetta la rigidezza di cui ha bisogno.

Passando poi alla faccia, anche qui ci si ritrova a dover usare qualche plasticaccia molle, che non restituirà mai un uscita palla accettabile.

La parte interna che solitamente dovrebbe essere di gomma, anche qui si fanno dei sacrifici e si passa ad altre soluzioni di dubbia qualità.

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Questo cosa comporta in termini di gioco?

La domanda che un giocatore alle prime armi si chiede è “cosa queste differenze comportino” e se sarà in grado o meno di sentire tali differenze racchetta alla mano.

In linea di massima no… Almeno per il primi 10 o 15 colpi, ma dopo inizia a farsi sentire un divario tecnico assolutamente lampante e incolmabile.

Vibrazioni, scarsa potenza, pessima rigidità, eccessiva leggerezza della racchetta da padel (Artengo o qualsiasi altra), sono tutti problemi che si faranno sentire molto presto.

Questo non solo in fase di risposta, ma anche quando si torna a casa dopo la partita e si accusano dolori di varia natura al braccio.

Apparentemente si può pensare che siano dovuti a una scarsa tecnica e a un errato movimento del braccio, cosa che è vera in alcuni casi.

Ma, a questo, occorre sommare il fatto che ci si ritrovi con una pala che ha tutte le probabilità di causare infiammazioni a nervi e tendini.

Questo tipo di problema si chiama epicondilite, anche conosciuto come gomito del tennista, il quale può venire a prescindere dalla racchetta ma che sicuramente non trova un alleato prezioso in una pala da 20 euro.

Per questa ragione noi sconsigliamo categoricamente di andare ad acquistare questo tipo di attrezzi per un utilizzo medio o intensivo.

Se si va a fare la partitella una volta ogni mese senza nessuna pretesa tecnica o se si vuole provare il padel senza spendere per un attrezzo che non si ha la certezza di usare, allora va bene.

Per tutto il resto meglio dirigersi su modelli che noi indichiamo di fascia bassa, ovvero quelli che vanno dai 60/70 euro fino al centinaio.

Il divario è piuttosto ampio ma meglio spendere più soldi una sola volta e bene che fare 10 acquisti inutili che, sommati, costano il doppio di un prodotto scarso.

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Le Migliori Racchette da Padel Artengo


Con quest’articolo non vogliamo assolutamente screditare Artengo, la quale ha qualche buona racchetta da padel nel suo inventario, anzi!

Loro sanno perfettamente che una pala da 20 euro non è un prodotto nato per il padel intensivo e non cercano assolutamente d’ingannare il cliente facendoglielo credere.

Il cliente stesso dev’essere abbastanza saggio da capire che un prezzo del genere non può rappresentare un affare goloso, ma è figlio di compromessi molto grandi.

Quindi, qui di seguito, andremo a parlare delle racchette Artego che ci piacciono e che ci sentiamo di consigliare nel rispetto dei nostri canoni per la fascia bassa di mercato.

810 Opfeel

Una buona racchetta per iniziare, quello che noi intendiamo come il minimo sindacale a livello qualitativo, ma il prezzo è davvero ottimo.

Con una manciata di spiccioli si porta a casa un modello che sarà più che sufficiente per la fase d’apprendimento, ciò comprende un lasso temporale tra i sei mesi e un anno.

A questa vanno poi ad aggiungersi anche la versione votata alla potenza e quella al controllo, le quali si trovano a una cifra identica e cambiano solo in alcuni dettagli.

950P Opfeel

Sempre sullo stesso livello della precedente, questa però punta di più sulla potenza che sul controllo, cosa che ad alcuni potrebbe non piacere.

In realtà, presa in mano la differenza non è poi così marcata, quindi non ci sentiamo di definirla più di nicchia.

820 Opfeel Balance

Una racchetta che ci sentiamo di definire come di buon livello qualitativo, la quale merita di essere presa in considerazione anche per un lasso temporale più lungo.

Molto bilanciata nelle sue caratteristiche e nel comportamento sul campo (non per niente si chiama Balance) ha tutto quello che serve per un gioco brillante.

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Conclusioni


Ora sai quali sono le ragioni che ti possono spingere o meno verso l’acquisto di una racchetta da padel Artengo, quindi non hai più scuse.

Ancora una volta ci teniamo a rinnovare l’invito a non scegliere solo pensando col portafogli, perché non ha davvero senso.

Un acquisto fatto al risparmio oggi, potrebbe portare a stancarsi o a odiare letteralmente il padel in breve tempo, quindi meglio investire qualcosa in più.

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